Borsellino elettronico: Iva e imposta di bollo

 


Trattamento ai fini dell’IVA e dell’imposta di bollo delle somme di denaro ricevute a titolo di ricarica del borsellino elettronico e destinate ad essere spese dagli utenti finali per l’acquisto di titoli di sosta o di trasporto (AGENZIA DELLE ENTRATE – Risposta 25 gennaio 2022, n. 52)

Nella fattispecie esaminata dal Fisco la società istante (ALFA s.r.l.) dichiara in atti di aver sviluppato una piattaforma elettronica informatica che, mediante apposita applicazione ( App Alfa), consente agli utenti registrati di acquistare titoli di sosta e di trasporto, pagando online, tramite carta elettronica, ovvero mediante il “borsellino Alfa”, alimentato da versamenti precedentemente effettuati dallo stesso utente con carte elettroniche.
Per l’Amministrazione Finanziaria la ricarica del borsellino elettronico Alfa – il cui credito può essere utilizzato per acquistare beni non ancora definiti all’atto della ricarica – non va considerata un’operazione rilevante agli effetti dell’IVA, bensì una mera cessione di denaro esclusa dal campo di applicazione dell’imposta.
La cessione del titolo di viaggio o di sosta al cliente deve, pertanto, considerarsi effettuata, ai fini IVA, nel momento in cui il cliente acquista il titolo specifico, pagandolo mediante il borsellino elettronico. Solo in questo momento, infatti, sono noti tutti gli elementi necessari ad individuare il corretto trattamento ai fini IVA dell’operazione sottostante e, conseguentemente, la Società è in grado di documentare fiscalmente l’operazione secondo modalità differenti a seconda della tipologia di titolo di trasporto o di sosta acquistato dal cliente. L’istante non dovrà documentare fiscalmente la ricarica del borsellino Alfa, né emettere autofattura con riferimento all’eccedenza di liquidità rispetto alle scorte di titoli posseduti.
Con riferimento al trattamento tributario, ai fini dell’imposta di bollo, da riservare alle ricevute relative alle somme di denaro utilizzate a titolo di ricarica del borsellino, si osserva che detta imposta si applica ai documenti emessi a fronte del pagamento di corrispettivi esclusi dalla base imponibile Iva.
Pertanto, le ricevute che indicano il pagamento di corrispettivi relativi ad operazioni assoggettate ad Iva sono esenti dall’imposta di bollo, mentre sono soggette all’imposta di bollo, nella misura di 2,00 euro, se non soggette a IVA oppure se oltre ad indicare i corrispettivi che si riferiscono alle operazioni assoggettate ad Iva, attestano pagamenti esclusi dalla base imponibile Iva per un ammontare superiore a 77,47 euro.
Premesso quanto sopra, con riferimento alla fattispecie sottoposta all’attenzione della scrivente, si ritiene applicabile l’imposta di bollo ai sensi del sopra citato art. 13 della Tariffa, Parte I, allegata al d.P.R. n. 642 del 1972 sulla ricevuta relativa ad una operazione fuori campo IVA emessa dall’interpellante al momento dell’effettuazione della ricarica del borsellino elettronico.
Al riguardo, si ricorda che, per gli atti e i documenti indicati nella Parte I della Tariffa, l’imposta di bollo è dovuta fin dall’origine.